3477709274
L'emozione sulle ali del cambiamento e della scoperta di sé
Dott. Andrea Guerrini, Psicologo e Pedagogista, Empoli (FI)
Cell. 3477709274 email: guerrini_andrea@hotmail.com
Dottoremotion
Specialista in problematiche emozionali, relazionali ed affettive
L'approccio psicologico che utilizzo ha una matrice di natura umanistica e bioenergetica, nel senso che l'individuo è concepito nella sua integrazione mente-corpo e nella possibilità di una guarigione attraverso la valorizzazione delle potenzialità e delle risorse. L'intervento si basa essenzialmente sulla trasformazione emozionale della persona, l'unica in grado di favorire il cambiamento e l'autorealizzazione, fondamentali per una crescita sana, equilibrata ed uno sviluppo armonico teso verso la felicità.
Il Mio Approccio
Dalla Bioenergetica alla trasformazione emozionale
Frammenti di psicologia
Credo che la psicologia consenta alle persone di ritrovare se stesse sperimentando la possibilità di liberarsi da tutti i condizionamenti educativi e sociali.
Le abitudini creano spesso e volentieri difese rigide e disadatte che mettono le persone nella condizione di smettere di sentire se stesse e i bisogni più autentici.
Mi rivolgo quindi a tutti coloro che credono nella veridicità delle proprie emozioni e nella possibilità di attivarle, accoglierle ed utilizzarle come strumento per mettere ordine nella propria vita.
Gestire le emozioni e non esserne gestiti è il motto di tutto il lavoro terapeutico che permette di discernere fra ciò che è dettato dalle proprie necessità e desideri e ciò che deriva dalla credenza di dover soddisfare i bisogni altrui.
L'approccio corporeo e psicoemozionale da me proposto consente di lavorare insieme alla persona su più livelli: emotivi, cognitivi e corporei, con il fine di incrementare il livello del benessere globale. Si tratta di promuovere l'autostima e la fiducia in se stessi attraverso la consapevolezza emozionale e corporea, con il fine ultimo di raggiungere il senso pieno ed autentico dell'autorealizzazione personale.
A chi mi rivolgo
A te, protagonista unico del tuo cambiamento.
A te, che fai del dover essere a tutti i costi il tuo biglietto da visita anche a costo di dolorose rinunce.
A te che senti di essere manipolato, escluso, usato e non riconosciuto.
A te che avverti la sensazione di sentirti sequestrato dalla rabbia o dalla paura in qualsiasi circostanza.
A te che non hai superato il dolore di un'esperienza spiacevole, il tradimento o la delusione di una relazione finita.
A te che vivi nel rimuginio, nei pensieri ossessivi e nell'impossibilità di creare un cambiamento positivo.
A te, convinto che stare nella sconfitta e nella rassegnazione sia l'unica prospettiva di vita possibile.
A te che senti di vivere unicamente nella dipendenza verso qualcuno o qualcosa, nella perenne attesa di essere riconosciuto, visto e considerato.
Mi rivolgo a tutte le persone che sentono di poter provare a cambiare, a darsi nuovi obiettivi, ad uscire dalle routine che mortificano il piacere ed amplificano il sacrificio fine a se stesso.
Mi rivolgo in sintesi a chiunque senta di valere di più dei pregiudizi altrui e della scarsa considerazione verso se stessi.
Mi rivolgo a chi sperimenta la sensazione di sentirsi sbagliato, inopportuno ed inefficace, vittima perenne del giudizio altrui ed impotente difronte alle sfide della vita.
Mi rivolgo a chi fa della tristezza la propria bandiera ma anche a chi si difende smettendo di sentire e di ascoltare i propri bisogni.
Mi rivolgo a chi rinuncia e ha perso ogni entusiasmo, a chi ha messo da parte la stima ed il rispetto verso se stesso pur di gratificare le aspettative degli altri.
A chi sente di non meritarsi niente se non il rifiuto, a chi crede che i propri desideri siano frutto di fantasie infantili.
Mi rivolgo a chi crede che occorre meritarsi stima, rispetto ed amore soltanto dando prova di efficacia, perfezione ed impegno costante.
Mi rivolgo a chi vive di ansie quotidiane, nella convinzione che l'attesa sia il trampolino di lancio verso l'inevitabile tragedia. A chi vive proiettato nella preoccupazioni del futuro per fuggire dai rimorsi del passato dimenticandosi di vivere nel presente.
Mi rivolgo a chi non sa stare sulle proprie gambe, a chi non riesce ad essere autonomo ed ha bisogno di continue conferme.
A te che ti senti inadeguato al lavoro, escluso in famiglia, inascoltato e trasparente in mezzo agli altri.
Bioenergetica e lavoro corporeo
Per rimuovere i blocchi emozionali ed energetici fonte di sofferenza e di squilibri psicofisici
L'armatura caratteriale rappresenta il risultato dell'organizzazione delle difese dettate dalle esperienze trascorse. Ognuno di noi ha strutturato e continua a strutturare il proprio modo di reagire e di attivarsi in base alle stimolazioni che riceve dall'ambiente esterno. Difese rigide e stereotipate rischiano di essere poco funzionali all'interno delle dinamiche relazionali e quindi risultare disadattive, creando sofferenze ed incomprensioni generali.
L'organizzazione delle difese caratteriali si riverbera anche sulla strutturazione delle tensioni e delle rigidità muscolari, frutto dei blocchi energetici e dei ristagni (congelamenti) emozionali. Emozioni bloccate creano impedimenti al flusso bioenergetico irrigidendo la persona da un punto di vista fisico e caratteriale creando una sorta di incapacità di sperimentare il piacere e la gioia di vivere.
La bioenergetica e le pratiche psicocorporee come il Tai Chi chuan, il Qigong, ecc., consentono di lavorare sul corpo per influenzare i processi psichici rimuovendo quei blocchi che impediscono al respiro di fluire e alla mente di liberarsi dal continuo rimuginio dei pensieri. Abbassare le tensioni significa ridurre la portata dei conflitti,impedendo all'ansia e allo stress di assumere il controllo delle nostre vite.
Una volta riconosciuti i blocchi energetici, le tensioni muscolari e le rigidità è possibile liberare le emozioni congelate integrando il lavoro di riequilibrio corporeo con quello psicologico, andando ad indagare le dimensioni conflittuali che non consentono l'integrazione delle parti scisse del Sé.
Riscoprire l'unita psicofisica significa questo: consentire al corpo di sperimentare il piacere, ovvero la possibilità di recuperare quelle emozioni legate alla gioia, alla serenità e alla soddisfazione di se stessi, abbassando i volumi delle emozioni coprenti come rabbia, dolore e tristezza.
La clinica del benessere
Lavorare su se stessi per riscoprire la propria autenticità
Il lavoro psicologico olistico che integra gli aspetti emozionali e cognitivi con quelli bioenergetici e corporei, consente di rivoluzionare la percezione che il soggetto ha di se stesso e della propria esistenza migliorando la sua relazione con il mondo esterno. Prendendo realmente coscienza di sé e delle proprie potenzialità il soggetto migliora di conseguenza la propria vita di coppia, lavorativa e relazionale. Il benessere inteso in quest'ottica significa prevalentemente:
. Liberarsi dal peso e dai limiti del giudizio.
.Eliminare tensioni e blocchi caratteriali/emozionali che impediscono di riconoscere e soddisfare i propri bisogni più autentici.
.Riconoscere se stessi per superare la tendenza a cadere vittime dei manipolatori narcisisti e delle dipendenze affettive.
.Riconoscere le proprie emozioni ed utilizzarle per superare ansie, fobie, stress e pensieri invalidanti o catastrofici.
.Porsi come obiettivo la realizzazione di se stessi andando alla ricerca del piacere autentico, l'unico carburante in grado di attivare il motore dell'autoguarigione e del superamento dei propri limiti.
Individuo, coppia e gruppo.
La danza della relazione con se stessi e con il mondo esterno...
Il lavoro individuale inteso come scoperta delle potenzialità e delle attitudini, delle emozioni più autentiche e degli obiettivi da raggiungere, sono le premesse per una sana vita di coppia e per un adeguato funzionamento all'interno dei diversi contesti, familiari, lavorativi, ecc. Il lavoro individuale e di coppia condividono quindi lo stesso destino: fare chiarezza dentro se stessi, riconoscere i propri bisogni ed aprirsi all'opportunità di incontro con l'altro e del reciproco ascolto. L'accettazione di sé è la premessa per l'accettazione dell'altro e dei suoi bisogni, in modo da ritrovare un ritmo di danza comune che consenta apertura, disponibilità e desiderio.
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Dott. Andrea Guerrini Psicologo e Pedagogista
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